Le cantine italiane devono fare sempre più i conti con il grado di digitalizzazione del mercato enologico e dei consumatori. Presidiati il mobile e i social network più collaudati; restano aperte grandi opportunità legate al search marketing, alla strategia social e all’e-commerce gestito direttamente dai siti web delle aziende. Ma sono solo l’ABC che permette di essere presenti nel mondo digitale.

Negli ultimi anni il cliente utilizza con grande frequenza il canale digitale per tracciare le conversazioni sui prodotti in ogni settore. Numerosi portali di comunicazione raccolgono recensioni degli utenti facendo esplodere anche nel settore vino una modello molto simile a quanto fatto accadere al turismo ristorazione con Tripadvisor. Il sistema più importante è sicuramente Vivino che permette di scattare una foto all’etichetta del prodotto e di recuperare le recensioni alla cantina ed al prodotto specifico. Questa applicazione mobile è già stata scaricata da 5 milioni di utenti in tutto il mondo ed è in crescita esponenziale. Esistono altri 20 portali applicazioni in tutto il mondo meno diffusi e anche in Italia sono nate piazze digitali per lo scambio di informazioni tra consumatori sul vino. Spesso queste informazioni percepite come “super partes” sono ritenute importanti tanto quanto i dati delle più prestigiose guide sul vino.

Il cliente deve essere quindi coinvolto con esperienze emozionali più profonde ed memorabili perchè abbia più chiaro le peculiarità di un brand ed il consumatore deve essere ingaggiato con una conversazione non convenzionale e se possibile continuativa. Abbiamo riassunto 7 practice digitali fondamentali utili per innovare i processi di vendita delle cantine.

1. Realizzare la propria cantina in 3D navigabile e accessibile
Utilizzando l’ambiente 3D è possibile effettuare delle visite evolute e permettere agli utenti di “incontrarsi” gestendo una presenza evoluta su Mobile App Web Social Smart TV, Oculus Rift . L’idea di permettere una visita alla cantina partendo da “un’informazione” sul packaging di una bottiglia può essere una prospettiva curiosa. Prendo in mano una bottiglia di vino e da li posso entrare nel mondo del produttore. La cantina digitale identifica e rappresenta la storie e le peculiarità della tecnica di produzione di ogni vino

2. Slow Digital Experience per arricchire la visita in cantina
L’esperienza diventa il vero elemento di differenziazione, anche quando si racconta una storia. All’interno della visita in cantina questo significa trasformare il problema in opportunità: utilizzare la tecnologia mobile interfacciata al Bluetooth di prossimità per cercare di dilatare gli istanti di attenzione e aumentare l’esistenza dell’opera e l’esperienza della visita in cantina. Ecco perché parliamo di slow digital experience ed ecco perché avere una presenza digitale non rappresenta più il punto di arrivo del percorso di rinnovamento. Essere presenti online è, semmai, requisito di partenza per costruire una storia più complessa: raggiungere e coinvolgere gli interlocutori quando e dove importa davvero. Prima, durante e dopo la visita.

3. Applicare il modello B2B2C per il Customer Engagement sul canale Ho.re.ca
Per i produttori di vino è molto interessante dare valore al Canale Ho.re.ca sempre più importante. Molto interessante è portare avanti un modello B2B2C sul customer engagement cercando di veicolare iniziative per portare clienti ai propri partner Ho.re.ca. E’ possibile analizzare una dinamica dell’appuntamento (Troviamoci per un aperitivo) o dell’evento (festeggiamo insieme). Abbiamo sviluppato la più importante esperienza italiana di ingaggio via Ho.re.ca che ha vinto il Premio Innovazione di Confcommercio.

4. Extended Packaging per informare il cliente in GDO
Un’applicazione che può rappresentare un punto di svolta nella relazione digitale tra consumatori e produttori è quella dall’extended packaging. La considerazione di partenza è che sull’etichetta sono riportate solo le informazioni obbligatorie per la normativa vigente più altre che costituiscono la comunicazione che il produttore tenta di veicolare al consumatore. Ma quest’ultimo è oggi molto esigente, informato e capace di costruire un proprio ventaglio di scelte non solo considerando il fattore prezzo, ma anche altri elementi di tipo nutrizionale, di stile di vita, culturale, abbinamenti ecc. A tale scopo possono essere utili le informazioni disponibili tramite un’applicazione mobile che mostra l’informazione corretta a partire da una foto dell’etichetta oppure veicolata in modalità automatica attraverso il Bluetooth di prossimità. In tal senso Neos Group lavora con il consorzio Indicod GS-1.

5. Trasfromare l’e-commerce in un abbonamento fidelizzando i migliori clienti.
Una strategia vincente è quella di trasformare il proprio canale e-commerce in un sistema che può fornire per determinati clienti una selezione dei propri prodotti tramite abbonamento riuscendo così a costruire un rapporto continuativo e aumentare il livello di servizio e la qualità percepita del brand.

6. Customer Engagement per i Social Network
Creare iniziative “instant win” chiedendo ad esempio una fotografia dell’utente con il prodotto vinicolo consumato in un’occasione conviviale (Compleanno, laurea, festività) permette da un lato di far crescere e convertire la propria fanbase Facebook sui Social Network e dall’altro i contenuti prodotti diventano elementi fondamentali per arricchirei propri canali social con informazioni qualificate e “calde” proprio perchè create dagli utenti .

7. Utilizzare l’Inbound Marketing per attrarre i clienti con lo Storytelling
Il termine Inbound marketing indica una modalità di marketing centrata sull’essere trovati da potenziali clienti (outside-in) in contrasto alla modalità tradizionale, detta anche outbound marketing (inside-out) che è imperniata su un messaggio direzionato unicamente verso il cliente. La tecnologia digitale oggi permette di realizzare a costi contenuti dinamiche di comunicazione profilata.